Perché il neonato piange capire quando e come consolarlo

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Quali sono i motivi per cui il neonato piange spesso

Sappiamo che uno dei modi principali di comunicare di un neonato è il pianto. Il pianto del bambino può darci numerose informazioni su come sta.

La frequenza e l’intensità del pianto sono indizi preziosi per interpretarli nel modo giusto e individuare la causa. Un neonato può piangere anche semplicemente per sentire il suono della propria voce. Tuttavia il piccolo può segnalarci alcuni disagi attraverso gli strilli e il pianto. Per esempio, possiamo capire quando il pannolino è bagnato o è sporco. In questo caso non resta che sostituire il pannolino per far sentire il piccolo pulito e comodo.

Un neonato mangia dalle sette alle dieci volte al giorno. Così un pianto può segnalarci che il piccolo sente fame. Altri motivi per cui il neonato piange possono riguardare la temperatura dell’ambiente. Se l’ambiente è particolarmente caldo o freddo dobbiamo provvedere a coprire oppure scoprire il piccolo. I capricci e il pianto possono dipendere anche dalla stanchezza. Quando il piccolo è stanco e ha bisogno di dormire allora piange.

In casi più estremi il pianto può dipendere da dolori o malattie. In quest’ultimo caso è bene accertarci dello stato di salute di nostro figlio e consultare il pediatra. Il bambino ha sempre bisogno di conforto. Così piange anche quando ha bisogno di attenzioni e coccole. Una mamma attenta sa quanto il figlio ha bisogno di lei. Il pianto è per il piccolo un sistema di sopravvivenza, è il suo modo di comunicare.

Anche se spesso i versi e gli strilli del bambino ci possono apparire insensati, in realtà lui ha sempre bisogno di qualcosa. Il piccolo chiede molto e ha bisogno di molte cure. Si può pensare che se il bambino piange sia a causa di una cattiva mamma. In realtà non è assolutamente così. Per i neonati piangere è normale e salutare. Se un neonato di solito tranquillo, però, piange per due o tre ore, allora è bene chiamare un medico.

Può succedere che un neonato piange forte quando ha febbre, vomito, debolezza, diarrea o convulsioni. In questi casi il pianto deve preoccupare. Tuttavia è bene ricordare che il pianto di un neonato non indica mai che il bambino è arrabbiato con la mamma oppure che è triste quando il bambino è sano. In casi di malattia, però, il piccolo può comunicare che si sente solo e ha bisogno di cure.

Ricordiamo che se il neonato piange non vuol dire che i genitori siano incapaci. Non bisogna prendere il pianto del neonato come un fatto personale. E’ bene prestare attenzione anche al linguaggio del corpo del piccolo. Per esempio quando gli occhi si chiudono per poi riaprirsi di colpo vuol dire che il bambino è stanco. Oppure quando il piccolo ha le labbra increspate o contratte vuol dire che ha fame.

E’ importante che un genitore non proietti le sue motivazioni o i suoi problemi sul neonato. Nessun comportamento insolito del neonato deve essere preso sul personale. Di certo il piccolo non piange perché vorrebbe essere il bambino di qualcun altro. Può succedere che i genitori abbiamo una bassa tolleranza al pianto del bambino. In questi casi bisogna ricordare che con un neonato ci vuole molta pazienza e vanno impiegate numerose energie, Queste difficoltà riguardano tutti i genitori alle prime armi e non bisogna perdersi d’animo.

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Pubblicato da Silvana Santospirito

Temi e teorie interessanti di ambito psicologico.

2 Risposte a “Perché il neonato piange capire quando e come consolarlo”

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