Le origini della psicologia la storia e tutte le tappe più importanti in sintesi

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Le origini della psicologia e la separazione dalle altre discipline. In particolare la separazione dalla filosofia

Da poco più di cento anni la psicologia generale è diventata una scienza autonoma. La psicologia si è gradualmente separata dalle altre discipline, in particolare da quella filosofica. Per dirla in parole semplici alla psicologia si può dedicare anche un manuale scientifico. Tuttavia le domande a cui risponde la psicologia oggi sono domande molto antiche e datate a cui si cercava risposta anche prima di cento anni fa. Anche nei secoli a.C. si ponevano domande sull’uomo, su come ragiona, come pensa, come agisce, domande sulla vita, sul senso dell’esistenza e così via.

Tanti filosofi a. C. si erano già posti numerose domande a cui ancora oggi cerchiamo delle risposte

Infatti, le domande della psicologia erano anche le grandi discussioni filosofiche e religiose del quarto secolo a.C. La psicologia, per farla breve, proviene a tutti gli effetti dalla filosofia e grandi pensatori come Platone e Aristotele si erano già posti le domande riguardo le nostre capacità. Per esempio si erano posti domande sulle nostre capacità di memorizzazione, di ragionamento, di attenzione e così via. La filosofia è una lontana parente della psicologia però essa non si è mai avvalsa di un metodo. La filosofia cercava la risposte alle domande sull’uomo e sulla natura e cercava di farlo con la ragione e la razionalità. Tuttavia la filosofia non è mai arrivata a risposte matematicamente certe. Più avanti della filosofia è andata la psicologia.

Il filosofo che diede inizio alle domande sull’uomo e sulla mente, sulla separazione tra corpo e mente, è stato Cartesio

Il filosofo che più di tutti diede avvio al pensiero psicologico fu Cartesio (1596-1650). Innanzitutto Cartesio teorizzava la mente e il corpo come entità separate. Tuttavia c’era un problema. Si chiedeva infatti come si collegavano la mente e il corpo per produrre tutto ciò di cui siamo capaci. Così Cartesio si rivolge al senso comune per spiegare questa separazione tra mente e corpo e afferma che le due entità collaborano grazie ai sensi come l’udito, l’olfatto, il tatto, il gusto, la vista.

Inoltre Cartesio non fa distinzione tra la mente e le idee che essa produce. Spiega così che ontologia e psicologia sono discipline sovrapposte. Per dirlo in parole semplici l’ontologia è lo studio di tutto quello che esiste e la psicologia invece è lo studio dei modi della mente di produrre idee e pensieri.

Cartesio ha lasciato numerose domande aperte per i pensatori che sono venuti dopo di lui a cercare delle soluzioni

Cartesio nella sua teorizzazione filosofica è stato veramente ambiguo e ha lasciato in eredità numerosi dubbi. Questo però non è stato un male perché ha stimolato tanti pensatori successivi a cercare di comprendere come la mente funzioni. Rimane ancora oggi aperto il dibattito sulla separazione tra anima e corpo, tra mente e cervello.. Tanti studiosi si interrogano ancora su quanto queste due entità siano distinte oppure in contatto fra loro. Come facciamo a pensare alla mente? Dove la collochiamo? Viene prima la mente o il cervello, ovvero il corpo? L’anima esiste? Dove finisce l’anima dopo la morte? E prima della vita? A tutti questi difficili quesiti si cerca ancora di trovare delle risposte.

La psicologia non è una scienza esatta come la matematica ma si è avvalsa di un metodo scientifico

La psicologia non è una scienza esatta come la matematica, la fisica, la chimica e via dicendo ma questo non vuol dire che nell’ultimo secolo non si sia avvalsa di un metodo scientifico. Se un fisico vuole spiegare il comportamento di un gas potrà avvalersi di regole matematiche e fisiche. Se invece uno psicologo vuole spiegare il disagio di un paziente non può seguire delle regole in senso stretto perché il fenomeno sarà sempre influenzato dall’osservazione dello studioso. Comunque anche la psicologia ha adottato un metodo scientifico per spiegare i processi mentali. E’ così che molti studiosi hanno formulato teorie basate su metodi rigorosi. Oggi inoltre abbiamo anche l’apporto della medicina per osservare il funzionamento del cervello. Possiamo, infatti, osservare le strutture cerebrali e eventuali malfunzionamenti. Che cos’è e come trovare un metodo scientifico nella vita

Il primo metodo più antico adottato è stato quello dell’introspezione. Tuttavia è utilizzato ancora oggi da alcune discipline come la psicoanalisi

Il primo metodo adottato è stato quello dell’introspezione che è uno dei primi metodi utilizzati dalla psicologia sperimentale. Questo metodo si basa sul guardare e pensare ai contenuti della propria mente, al flusso di pensieri che arriva al nostro cervello e sul “guardarsi dentro”. Una disciplina in particolare, ovvero la psicoanalisi, utilizza tutt’oggi questo metodo per indagare sulle problematiche dei pazienti. Lo psicoanalista o colui che innanzitutto ascolta il flusso di pensieri che arriva alla mente del suo paziente e cerca di tirare fuori il più possibile i contenuti più nascosti del pensiero.

Successivamente vediamo nuove correnti di pensiero e nuovi metodi come per esempio il comportamenti e il cognitivismo

Più avanti ebbe inizio un nuovo movimento, ovvero il comportamentismo nato nel 1913 con un articolo di J. Watson. Watson riteneva che l’introspezione non fosse un metodo affidabile e così introdusse questa nuova metodologia di osservazione, ovvero quella di guardare soltanto ai fenomeni e comportamenti direttamente discriminabili. Il comportamentismo è approfondito in questi articoli: Che cos’è il comportamentismo?, Le 3 teorie (psicologiche) più importanti e conosciute

Per approfondire invece il cognitivismo puoi leggere questo articolo: Che cos’è il cognitivismo?

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Pubblicato da Silvana Santospirito

Temi e teorie interessanti di ambito psicologico.

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