I primi psicologi analizzavano la mente e ne studiavano il pensiero. Con l’arrivo della psicologia del comportamentismo l’enfasi si è spostata sui comportamenti visibili e tangibili. Vediamo 6 caratteristiche della psicologia del comportamentismo…
- Non si analizzano più la mente e le relazioni tra i pensieri ma si studiano i comportamenti osservabili. Gli esperimenti si basavano quindi su dati verificabili e visibili.
- Tutto quello che si osservava doveva essere verificabile e oggettivamente misurabile. In questa ottica gli input (gli stimoli) sono controllati e gli output (le reazioni) sono misurabili.
- Non ci si occupa più del contenuto della mente, di quella scatola misteriosa e buia con tutti i suoi segreti. Si guarda alle azioni visibili e alle loro conseguenze nell’ambiente circostante.
- Si pensi agli esperimenti dei topi nella gabbia. Quando il topo preme una leva più volte e riceve il cibo, arriverà ad apprendere quel comportamento come richiesta di cibo.
- Si studiano quindi le reazioni tra stimoli e risposte, in particolare si parla di rinforzi e di ricompense.
- L’enfasi si pone sulla registrazione di misure oggettive nell’ambito di esperimenti controllati. Questo ha destato numeroso interesse negli psicologi del comportamento.
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Dal comportamentismo alla teoria del comportamento
Cent’anni di comportamentismo. Dalla teoria di Watson alla teoria della mente.
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