La felicità secondo gli antichi Greci Aristotele e la vita contemplativa e autosufficiente

Rate this post

Le varie opinioni sulla felicità sono iniziate molto presto nell’antica Grecia. Uno degli oracoli di Apollo più antichi inciso sul tempio di Delo diceva così: “la cosa più bella è la somma giustizia, la più buona è l’essere sano e la cosa più dolce è ottenere ciò che si ama”.

Secondo Aristotele la felicità è l’unità di tutte le cose più belle, più buone e più dolci. Poi c’è la poetessa Saffo secondo la quale l’amore è la cosa che porta più di tutto alla felicità.

Tornando ad Aristotele egli fa una distinzione tra la felicità che può caratterizzare la massa delle persone e quella che invece caratterizza i sapienti. Inoltre avanza anche un’altra distinzione ovvero tra la molteplicità dei beni a cui gli uomini associano la felicità e l’idea del bene in sé.

Secondo i più antichi filosofi Greci, come per esempio Erodoto, si ritiene che è bene non giudicare un uomo felice prima che sia giunto alla fine della vita; la condizione umana è infatti mutevole e la divinità è invidiosa di chi può sembrare felice.

Secondo Eschilo solo agli dei tocca la felicità perenne. Sofocle invece ritiene la saggezza come la prima condizione per la felicità e che nelle cose degli dei non bisogna essere empi; le parole arroganti dei superbi scontano spietate vendette e insegnano in vecchiaia a essere saggi.

In base alle parole di Aristotele invece la felicità è il bene supremo e il bene è il conseguimento del fine a cui ogni cosa tende. Ne deriva che “il bene dell’uomo consiste in un’attività dell’anima secondo la sua virtù e se le virtù sono più di una secondo la migliore e la più perfetta”. A tutto questo bisogna aggiungere “in una vita compiuta”.

Ritiene Aristotele che la felicità perfetta sia data dalla vita contemplativa e che essa non sia per niente disgiunta dal piacere né dal possesso di alcuni decorosi beni esteriori. L’uomo ha infatti bisogno anche dei beni del corpo, dei beni esteriori e di quelli della fortuna, per non essere ostacolato dalla loro mancanza.

Inoltre il bene perfetto è autosufficiente secondo Aristotele, in quanto autosufficienza è “ciò che, anche preso singolarmente, rende la vita degna di essere scelta, senza che le manchi nulla”.

Leggi anche —> Per essere felici ci vuole coraggio perché la nostra luce può farci paura

—> Migliorare se stessi l’approccio mentale vincente e i segreti per riuscirci

—> La mente intuitiva è un dono divino perché secondo i filosofi

—> La natura secondo il filosofo Schelling la sua visione dei fenomeni naturali

5,0 / 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Silvana Santospirito

Temi e teorie interessanti di ambito psicologico.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *