La teoria dei bisogni di Abraham Maslow
Tra il 1943 e il 1954 lo psicologo statunitense Abraham Maslow concepì il concetto di “gerarchia dei bisogni o necessità”, divulgandola nel libro Motivation and Personality del 1954. In sintesi “L’individuo si realizza passando per i vari stadi, i quali devono essere soddisfatti in modo progressivo.”
Alla base della piramide di Maslow troviamo i bisogni di sopravvivenza: fame, sete, sonno, sesso, respiro, termoregolazione ecc. Un gradino più in alto troviamo il bisogno di sicurezza: senso di sicurezza, di stabilità, di protezione, di famiglia, di lavoro ecc. Nel terzo gradino ritroviamo i bisogni sociali: affetto, amicizia, accettazione, comprensione del proprio modo di essere. Al penultimo gradino abbiamo i bisogni di stima: autostima, rispetto degli altri e dagli altri, produttività. All’ultimo gradino troviamo i bisogno di autorealizzazione: moralità, verità, giudizio, serenità, creatività…
I bisogni si presentano secondo una precisa scala gerarchica:
•un bisogno di livello più elevato non è motivante per un individuo se egli non ha soddisfatto prima i bisogni di livello inferiore.
•Perché un bisogno di livello gerarchico superiore emerga è necessario che quelli di ordine inferiore siano stati tutti soddisfatti.
Affinché un individuo sia motivato ad impegnare le proprie forze e le proprie abilità nel realizzare il proprio sé, le proprie aspettative, i propri desideri è necessario che abbia soddisfatto precedentemente la possibilità di nutrirsi, vivere stabilmente in un luogo ove si senta al sicuro e protetto.
“…è necessario che questo viva all’interno di un gruppo sociale che gli fornisca affetto e senso di appartenenza e che lo metta nelle condizione psicologiche di crearsi occasioni di stimolo al rafforzamento della propria personalità, tramite le quali ottenere prestigio anche tra i membri del gruppo.”
• Ogni bisogno stimola la persona ad agire per far si che esso sia soddisfatto
• Il soddisfacimento di un bisogno rende poco sensibile la persona ad ulteriori stimoli di quel tipo e la portano a cercare di soddisfare bisogni di livello più alto
DEFINIZIONE DI MOTIVAZIONE
La motivazione è il processo di attivazione dell’organismo finalizzato alla realizzazione di un determinato scopo in relazione alle condizioni ambientali. Studio del perché dell’agire umano
La motivazione è generalmente concepita dagli psicologi come un processo o un insieme di processi che inizia, guida supporta e infine termina una sequenza di comportamenti diretti ad uno scopo
Etimologicamente la parola motivazione proviene dal latino motus, cioè muovere, movimento, spinta per
svolgere una certa attività
La motivazione, in senso lato, concerne il perché del comportamento: quindi concerne le cause e il fine dei
nostri comportamenti (es., fame)
La motivazione è quindi un fenomeno prima di tutto interiore; nasce “dentro di noi”. In questa prospettiva è simile al concetto di emozione e ad esso fortemente collegato
Con attivazione dell’organismo connotiamo la motivazione sotto l’aspetto biologico/fisiologico/psicologico
Con realizzazione di un dato scopo connotiamo la motivazione sul piano cognitivo
Con condizioni ambientali connotiamo la motivazione in base all’influenza sociale/culturale
Esso è, infine, un processo, in quanto ha un inizio, una durata e intensità (qualità) e una fine.
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