L’arte del conoscersi secondo il Taoismo
Nel mondo attuale possiamo dire che c’è un’esigenza sempre più forte di spiritualità e risveglio. Si diffondono a macchia d’olio i malesseri e i disturbi di tipo psicologico. Altrettanto possiamo dire delle malattie psicosomatiche e di tutti i malesseri fisici. Secondo la cultura orientale corpo e mente sono fortemente interconnessi e tutto ciò che accade nella nostra psiche si riversa sull’organismo fisico. In base a molti studi psicologici ci si ammala sempre di più quando ci si allontana dal proprio sé autentico. Cosa vuol dire allontanarsi dal sé autentico? Vuol dire fare e comportarsi in base a ciò che probabilmente fa piacere a qualcun altro, assumere atteggiamenti che non sono i nostri e dire parole solo per conoscenza comune e diffusa. Quando non diamo spazio al nostro aspetto autentico avviene un blocco delle energie. Possiamo sentirci esauriti, magari annoiati, tristi, ansiosi, paranoici. C’è una tendenza comune a conformarsi e seguire le mode, gli atteggiamenti comuni alla maggior parte. Per esempio, molte persone fondamentalmente introverse fanno di tutto per apparire super socievoli e amichevoli e si “costringono” a stare in compagnia più di quanto realmente desiderano solo per accontentare gli altri o un falso sé che non gli appartiene.
Il Taoismo ci viene in aiuto e ci suggerisce come uscire da certi blocchi e mancanze di forze fisiche e mentali. Forse la soluzione è proprio un atteggiamento diverso, ovvero fare una discesa nel proprio mondo più nascosto per comprendere cosa veramente ci fa stare bene. Se siamo persone tendenzialmente introverse non abbiamo bisogno di passare tutte le nostre giornate in mezzo alla gente e dobbiamo imparare ad accettare e apprezzare questo nostro lato più solitario. Dobbiamo per prima cosa dimenticare di dover necessariamente dimostrare qualcosa agli altri. Dobbiamo mettere a tacere il nostro ego che il più delle volte si trova in uno spazio troppo “esterno” alla nostra persona. E’ necessario trovare il giusto equilibrio tra universo interno e esterno e trovarci in uno spazio razionale ma interessante per noi. Un altro suggerimento Taoista particolarmente significativo è quello di smettere di darsi delle “etichette”. Il nostro etichettarci ci allontana dal sé più vero e ci fa allontanare dalla nostra spontaneità. Alcuni psicologi attuali, prendendo spunto dal pensiero taoista, richiamano quasi a una “non-identità”. Questo non vuol dire dimenticare del tutto chi siamo, ma vuol dire smettere di alimentare l’ego e le etichette che ci diamo per scoprire veramente chi siamo dentro di noi. Più siamo autentici e più esercitiamo un certo fascino sugli altri proprio perché la spontaneità ha un potere indecifrabile. Lasciamo fluire le nostre emozioni proprio come l’acqua e anche i nostri chakra ci ringrazieranno. Questo non vuol dire essere menefreghisti ma rispettare se stessi e di conseguenza anche gli altri. Quando seguiamo le nostre vere aspirazioni tutto sembrerà più nitido e saremo anche più razionali e con i piedi per terra. Il Taoismo infatti è molto lontano dalla “magia”, non è la costruzione di un mondo a parte in cui rifugiarsi ma piuttosto vivere nel mondo con un occhio ancora più attento e acuto.
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