Il problem solving come metodo per la risoluzione di problemi e difficoltà anche nella vita quotidiana

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Risoluzione di problemi (problem solving)

Cosa vuol dire comprendere un problema e trovare una soluzione? Quali sono le fasi da seguire per ottenere i risultati desiderati?

La risoluzione di problemi (problem solving) , insieme al ragionamento e alla decisione, sono temi di cui si occupa la psicologia cognitiva. Il ragionare, il decidere, sono attività complesse, sono abilità di pensiero specifiche dell’essere umano e sono attività cognitive fondamentali.

Definire cosa è un problema

Nel processo di risoluzione di problemi o problem solving, la prima fase da seguire consiste nel definire cosa è un problema. Si presuppone che esistano due stati , ovvero uno obiettivo (lo stato desiderato da raggiungere) e uno stato corrente (quello in cui vi trovate nel presente). Quando lo stato corrente si trasforma in stato obiettivo, allora avete risolto il vostro problema.

Rappresentarsi il problema

L’aspetto più complesso del problem solving consiste nel rappresentarsi la situazione problematica. La comprensione di un problema include i fatti che esso specifica, quello che richiede e i metodi che si possono usare per risolverlo.

Nella soluzione di problemi di routine usiamo conoscenze apprese o tecniche già conosciute, ovvero applichiamo procedure conservate in memoria precedentemente utilizzate.

Quando, invece, si tratta di risolvere problemi non di routine, si utilizzano procedure o strategie non ancora conosciute, ma che possono comunque offrire possibilità di successo.

L’incapacità di risolvere un problema non è necessariamente la conseguenza di mancanza di strategie intelligenti, ma una difficoltà nel rappresentarsi correttamente la circostanza complessa.

E’, quindi, necessario per la risoluzione di problemi, definire correttamente gli obiettivi e la strategie da seguire, descriverli in modo chiaro, specificando tutte le informazioni rilevanti.

 

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Problemi ben definiti e problemi mal definiti

I problemi mal definiti sono spesso più interessanti e stimolanti, essendo poco chiaro il modo con cui arrivare ad una soluzione. Nel caso di un esame, ad esempio, in cui le domande richiedono delle risposte aperte, si è liberi di considerare tutte le informazioni che si preferisce. Nei problemi mal definiti si è più liberi di mettere in moto le proprie capacità personali e la propria creatività.

I problemi ben definiti e quelli mal definiti, richiedono tipi diversi di abilità cognitive. Entrambi i tipi di problemi richiedono capacità di ragionare e fare inferenze e la capacità di controllare se il ragionamento procede in maniera corretta. La terza abilità, richiesta solo nei problemi mal definiti, è quella del monitoraggio, ovvero la capacità di capire se si sta utilizzando la rappresentazione corretta e i metodi appropriati per risolvere la situazione difficile che si è creata.

Contestualizzazione e inquadramento

Una caratteristica interessante dei problemi ben definiti e dei problemi mal definiti è che il modo in cui la persona affronta il problema è influenzato da come esso viene contestualizzato e inquadrato. L’inquadramento nella risoluzione di problemi illustra come la descrizione di una situazione influenzi il tipo di rappresentazione che la persona stabilisce, che a sua volta influisce sul modo in cui viene risolto il problema.

Ragionamento analogico, illuminazione e creatività

Il ragionamento analogico può aiutare nel problem solving; esso si basa sulla rilevazione di somiglianze tra i problemi attuali e quelli affrontati in precedenza. Questo modo di risolvere i problemi, utilizzando analogie, è tipico di molte situazioni della vita quotidiana.

Un altro interessante metodo per la risoluzione di problemi (o problem solving) è la creatività o l’illuminazione. Avere un’illuminazione vuol dire superare un impasse e comprendere tutta la struttura basilare di un problema. L’esperienza dell’illuminazione è associata ad una modificazione della rappresentazione mentale di una difficoltà, che in un certo momento appare più chiara e comprensibile.

Buon umore e risoluzione di problemi

Uno stato d’animo positivo può influenzare a aiutare la persona a risolvere un problema. L’umore positivo aumenta il numero degli elementi cognitivi disponibili per il solutore e aumenta anche la flessibilità, che è la capacità di associare tra loro anche elementi molto diversi.

Il ruolo della dopamina

L’umore di una persona può influenzare la produzione di dopamina, che a sua volta influenza l’attività di parti del cervello coinvolte nel problem solving. La teoria che spiega questo meccanismo si chiama “teoria dopaminergica dell’umore positivo”, sviluppata da Ashby, Isen e Turken nel 1999.

Secondo questa teoria, il circuito dopaminergico è fondamentale per l’attività della corteccia prefrontale, che ha un ruolo cruciale nella memoria di lavoro e nel problem solving. Anche le emozioni, quindi, influiscono sul nostro modo di ragionare, di affrontare le situazioni e risolvere problemi.

Secondo lo studio degli esperti, quindi, è meglio prendere una decisione e ragionare su un problema quando si è di buon umore. E’ importante non sottovalutare mai le proprie abilità e, anche quando una situazione risulta complessa, bisogna fare affidamento sulla propria creatività e capacità di ingegno. Le soluzioni alcune volte possono essere immediate, altre volte richiedono più tempo e maggiore riflessione, ma è necessario avere fiducia nelle proprie potenzialità e avere un atteggiamento positivo.

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Da cosa viene influenzata la nostra mente?

Significato e importanza delle emozioni

https://it.wikipedia.org/wiki/Problem_solving

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Pubblicato da Silvana Santospirito

Temi e teorie interessanti di ambito psicologico.

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