Bruner (1964) concepisce lo sviluppo intellettuale come un succedersi di vari stadi caratterizzati da modi diversi di rappresentazione della realtà. Questo concetto è simile, ma non direttamente parallelo, alla formulazione di Piaget. Secondo Bruner, un bambino rappresenta dapprima gli eventi sotto forma di azione. Questo stadio della rappresentazione inattiva copre alcuni aspetti degli stadi sensomotorio e pre-operazionale di Piaget.
Per esempio, un bambino non riesce a fare una pianta della strada che percorre per andare a scuola perché in questa fase egli è in grado di rappresentare la sua realtà solo per mezzo di azioni. Lo stadio successivo è quello rappresentato attraverso immagini, o rappresentazione figurata, che è simile allo stadio delle operazioni formali di Piaget.
Il raggiungimento di questa tappa aumenta in grande misura il potere conoscitivo del bambino, poiché l’uso di simboli gli dà la capacità di ristrutturare gli avvenimenti in combinazioni mai sperimentate direttamente, liberandolo così dalla necessità di rispondere solo alla percezione diretta dell’ambiente.
Perché Bruner si discosta dalle teorie di Piaget
Bruner sembra discostarsi da Piaget soprattutto nell’enfasi che pone sul ruolo svolto nello sviluppo intellettuale dalle capacità trasmesse per via culturale. Egli insiste sul concetto che lo sviluppo conoscitivo dipende dalla liberazione delle capacità potenziali a opera di tecniche derivanti dal contatto con ambienti culturalmente specializzati. La teoria dello scaffolding di Bruner: (le linee guida)
Le ipotesi sullo sviluppo del linguaggio
Il linguaggio è un primo esempio di tecnica culturale che influisce sullo sviluppo conoscitivo. Come si sviluppa il linguaggio le principali teoria sulle parole che l’uomo pronuncia ogni giorno
Le teorie sullo sviluppo del linguaggio si dividono un due teorie fondamentali. Secondo la prima teoria si tratta di un semplice processo di apprendimento per imitazione attraverso il quale il causale balbettio giunge a rassomigliare al linguaggio degli adulti. L’altra ipotesi ammette che i bambini, anziché imparare semplicemente delle parole, finiscano per conoscere la struttura del linguaggio, grammatica e sintassi.
Esiste ancora una terza posizione, estrema, secondo la quale gli aspetti fondamentali e universali del linguaggio sono innati e infissi nel cervello (Chomski, 1965).
L’imitazione evidentemente non rappresenta una condizione necessaria, poiché bambini muti ma non sordi possono imparare a parlare benissimo. Tuttavia un fatto su cui tutti i teorici sono d’accordo è che i bambini devono ascoltare il linguaggio. Questo corrisponde ai risultati di Hess e Shipman secondo i quali la quantità e la qualità del linguaggio che un bambino ascolta è direttamente proporzionale alle sue funzioni conoscitive.
Come definisce Piaget lo sviluppo intellettuale
Lo sviluppo intellettuale è stato definito da Piaget in termini di epistemologia genetica. Durante lo stadio sensomotorio il bambino passa da riflessi a risposte complesse a un singolo stimolo. Lo stadio pre-operazionale è caratterizzato dall’acquisizione del linguaggio che mette il bambino in condizione di rappresentare l’ambiente che lo circonda in forma simbolica.
Durante lo stadio delle operazioni concrete egli acquisisce l’importante concetto della conservazione di sostanza o quantità. Raggiunto lo stadio delle operazioni formali, il bambino è in grado di pensare in termini astratti e di applicare le operazioni effettuate a situazioni ipotetiche. La teoria dell’intelligenza di Piaget come si sviluppa e da cosa è determinata
Vi sono ampie variazioni nel ritmo dello sviluppo intellettuale, e sono state effettuate alcune ricerche per stabilire in quale misura la velocità dello sviluppo può essere indice della futura capacità intellettuale del soggetto. Fattori inerenti alla personalità possono anche influire sulle prestazioni intellettuali rivelate dai test. Lo sviluppo conoscitivo può essere influenzato dall’ambiente linguistico con cui il bambino è venuto in contatto. Il linguaggio è una prerogativa dell’essere umano ma come viene compreso?
La Dimensione Narrativa in Jerome Bruner
La ricerca del significato. Per una psicologia culturale
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