La natura benigna secondo Seneca perché secondo il filosofo la natura è una madre buona

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Seneca ritiene che la natura sia stata una madre buona per l’uomo

Seneca è convinto che la natura non sia affatto stata una matrigna per l’uomo: lo ha infatti generato in un ambiente adatto a soddisfare le necessità della specie e lo ha fornito di tutto il necessario per la sopravvivenza. Ma il gusto del superfluo e la smania di possedere hanno allontanato l’uomo dalla virtù e dalla sapienza. In particolare, il filosofo contesta la tesi secondo cui l’uomo sia svantaggiato per natura rispetto agli altri animali, il confronto ai quali manca di difese naturali: questa teoria, formulata per la prima volta dal sofista Greco Protagora, era stata ripresa da Cicerone e da Lucrezio.

Le differenze di vedute tra Seneca e Plinio

Anche secondo Plinio “non è possibile valutare se la natura sia stata per l’uomo più una buona madre o una crudele matrigna”. Le differenze di vedute tra Plinio e Seneca si spiega con il fatto che la posizione di Seneca è quella dello Stoicismo Ortodosso: nella propria concezione provvidenziale della natura attribuiva all’uomo un ruolo privilegiato rispetto agli altri esseri viventi e dal moralismo della diatriba stoico-cinica attribuiva la miseria umana alla ricerca del superfluo. Plinio, invece, che oltre che storico è anche un naturalista, avverte la fragilità dell’uomo nel complesso sistema della natura.

La denuncia del lusso di Seneca

L’aspetto più interessante dell’argomentazione di Seneca è la denuncia del lusso come causa del malessere degli uomini. L’epoca felice in cui la natura regolava i desideri è sicuramente un’astrazione che appartiene all’utopia del passato; tuttavia, si possono riconoscere tratti molto moderni nella denuncia di una degenerazione tipica da “civiltà dei consumi”, in un ordine di idee in cui l’intelligenza dell’uomo non si impegna a costruire la felicità, ma a creare sempre nuove esigenze naturali.

La natura non è stata ingiusta secondo Seneca

Scrive Seneca: “La natura non è stata ingiusta fino al punto che, mentre concedeva a tutti gli altri esseri animati una facile condotta di vita, solo l’uomo non potesse vivere senza il sostegno di tanti mestieri. Nulla di faticoso ci è stato imposto dalla natura, nulla che deve essere cercato con fatica perché la vita possa essere prolungata.. Siamo nati per cose già preparate: noi abbiamo reso tutte le cose difficili per noi con il disdegno della cose facili..”

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Pubblicato da Silvana Santospirito

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