La nascita della psicologia avviene con la creazione dell’Università di Lipsia
Gli storici della psicologia sono d’accordo nel datare la nascita della Psicologia scientifica a partire dalla creazione nell’Università di Lip-sia nel 1879 del primo laboratorio di ricerca psicologica da parte di
Wilhelm Wundt (1832-1920). L’importanza fondamentale di questo studioso si colloca nella sua opera di consolidamento e istituzionalizzazione della psicologia, che considerò essenzialmente come studio della coscienza.
Secondo il maestro di Lipsia lo specifico oggetto di studio della psicologia è l’intera molteplicità dei contenuti qualitativi offerti alla nostra esperienza diretta e immediata, diversa da quella che invece costituisce l’oggetto di studio delle scienze naturali, fisiologia inclusa. Il metodo principale di tutta la psicologia doveva essere pertanto “la percezione soggettiva immediata dei processi di coscienza o introspezione”4 . Tale metodica, iperanalitica e rigorosa, prevede che il soggetto che osserva se stesso sia preliminarmente addestrato a descrivere le sue esperienze dirette secondo criteri elementistici e congruenti con le proprietà fisiche dello stimolo (es. vedo grigio, di media luminosità… ecc.).
Il controllo sperimentale sul metodo dell’introspezione
Viene inoltre attuato un controllo sperimentale sistematico, in quanto l’introspezione riguarda variazioni sistematiche di un determinato stimolo fisico (soprattutto visivo o acustico), cui vengono a corrispondere contenuti di coscienza che variano in funzione del variare quantitativo dello stimolo. La teoria wundtiana del processo percettivo prevede tre fasi: 1) percezione, che è il processo mediante il quale la sensazione che ha impressionato un determinato organo di senso si presenta alla coscienza; 2) appercezione, che è il processo mediante il quale l’esperienza cosciente viene identificata, qualificata e sintetizzata nella mente con un atto di sintesi creativa diversa dalla semplice associazione di elementi; 3) volontà di reazione, che è il processo per cui si giunge all’azione, in ragione di processi volitivi intervenienti.
Cominciano ad essere indagati anche i sentimenti con il metodo dell’introspezione
Con il metodo dell’introspezione, che Wundt ritiene attendibile e valido, vengono indagati anche i sentimenti, ritenuti una forma elementare di esperienza al pari delle sensazioni. In realtà lo strumento dell’auto-osservazione introspettiva presentava diversi limiti, che portarono al suo abbandono all’inizio del Novecento. Limiti consistenti principalmente nella non oggettività dei dati ottenuti (permangono difatti delle differenze idiosincratiche nonostante il meticoloso addestramento dei soggetti) e nella non utilizzabilità con un gran numero di soggetti (ad esempio i bambini che non sanno parlare). Nessuno usa più da tempo l’introspezione sistematica in laboratorio ma essa mantiene attualmente un certo interesse in alcune ricerche di psicologia sociale e in studi sulle immagini mentali nell’ambito della Psicologia cognitiva. Anche se incentrate sulla coscienza, Wundt cercò di condurre le sue ricerche utilizzando i parametri di oggettività delle scienze naturali.
La distinzione tra la psicologia fisiologica e la psicologia dei popoli
Egli sosteneva peraltro con ostinazione che lo psichico ed il fisico erano due regni completamente distinti e che la causalità e le leggi psichiche erano completamente differenti dalle leggi causali della fisica. Parlò di ‘unità psicofisica dell’individuo’ ma non spiegò come potesse essere realizzata a partire dalle sue premesse. Il dualismo fondamentale di una tale prospettiva trovò espressione nella suddivisione della psicologia in due scienze distinte, la psicologia fisiologica e la psicologia dei popoli.
Riteneva cioè che le funzioni della mente umana più elevate e complesse non potessero essere esaminate sperimentalmente attraverso i metodi delle scienze naturali, ma che dovessero essere studiate attraverso la loro manifestazione storica nella cultura, nel linguaggio, nel mito e nella religione. La psicologia era una
scienza umanistica quanto una scienza della natura, ma nel sistema di Wundt non vi era un vero collegamento tra le due.
Le esitazioni e l’ambivalenza di Wundt indubbiamente agirono contro l’ampia accettazione della sua psicologia e indebolirono col tempo il suo ascendente sugli studenti. Alcuni degli argomenti che Wundt studiò ma che i suoi successori trascurarono, sono però tornati ad essere apprezzati, ma più di qualunque sua idea o del suo intero sistema, l’influenza più importante fu l’aver fondato un laboratorio di ricerca sperimentale in psicologia che contribuì enormemente allo sviluppo della psicologia sperimentale.
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