Che cos’è la memoria a breve termine e come si viene a formare

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Secondo Baddeley (1986) il termine memoria a breve termine andrebbe sostituito con memoria di lavoro (working memory) . Con questo termine si definisce la capacità di elaborare informazioni provenienti dall’esterno o dalla memoria a lungo termine e di mantenere attive le informazioni per il tempo necessario all’esecuzione di operazioni mentali complesse.

La memoria di lavoro per esempio consente di pianificare, ragionare e risolvere problemi ed è coinvolta nella comprensione di brani, rendendo possibile l’integrazione progressiva delle informazioni. In altre parole, la memoria di lavoro è un sistema di memoria a breve termine che consente non solo di trattenere temporaneamente l’informazione, ma anche di operare su di essa, manipolandola, aggiornandola di continuo e mettendola al servizio di altre operazioni mentali.

La memoria di lavoro non è un sistema unitario ma può essere suddiviso in quattro principali componenti funzionali: il circolo articolatorio o fonologico, il taccuino visuo-spaziale, un sistema esecutivo centrale e il buffer episodico. Il buffer episodico permette l’integrazione e lo scambio di informazioni provenienti da magazzini diversi della memoria di lavoro o dalla memoria a lungo termine.

Inoltre, nel ciclo articolatorio si possono distinguere due componenti: un magazzino fonologico e un processo di reiterazione o ripasso articolatorio. Il magazzino fonologico ha capacità limitata e il processo di reiterazione rende possibile il mantenimento della traccia per tempi più lunghi, poiché l’informazione “rinfrescata” può rientrare nel magazzino fonologico.

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Pubblicato da Silvana Santospirito

Temi e teorie interessanti di ambito psicologico.

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