Questo bellissimo e motivante passo è dello scrittore di Mark Twain. Può accadere nella vita che ci troviamo in bilico, non sappiamo quali sono le nostre motivazioni e i nostri obiettivi. Così ci troviamo come bloccati, tra il dire e il fare.. Sapere bene qual è il proprio obiettivo non è facile e forse non è sempre così necessario. Trovo che importante più che riflettere su riflettere sia fare, semplicemente fare.
Si dice che sia utile avere “meno tuono in bocca e più fulmine nella mano”; questo detto ci indica che è molto più importante agire che parlare. Fare troppe “chiacchiere” può essere fuorviante, così è fondamentale mettersi all’opera. Se non sai da dove iniziare, fai qualsiasi cosa che ti fa stare bene o almeno meglio.
Spesso ci troviamo nella vita a dover fare delle scelte e ci sentiamo così bloccati e indecisi che arriviamo al punto di non scegliere proprio nulla. In quei casi l’azione è il migliore antidoto al blocco mentale. Gli antichi lo sapevano bene che è molto meglio agire in qualche modo, mettersi all’opera, piuttosto che stare lì a pensare e ripensare. E’ proprio così che hanno costruito castelli sui mari e piramidi in Egitto.
Da questo pensiero di Mark Twain possiamo trovare grande spunto, perché troppo spesso ci perdiamo in un bicchiere d’acqua e restiamo immobili nella nostra poca motivazione. Non dico che sia facile iniziare qualcosa, ma almeno provarci e buttare giù le basi può essere un buon primo passo. Non a caso si dice che qualsiasi grande percorso inizia proprio con un singolo passo, qualsiasi vetta si raggiunge con il primo passo.
Il più delle volte è proprio fare quel primo “dannato passo” che risulta più difficile di percorrere tutta la scalinata. Questo accade perché la mente può cadere in alcune trappole, soprattutto la paura di fallire e l’incertezza di non riuscirci. Siamo tutti un po’ insicuri difronte ad un nuovo percorso ed è comune a molte persone sentire di avere poca autostima..
Un po’ di lavoro su di sé lo consigliano molti esperti per riprendersi quel pizzico di sicurezza in se stessi che magari si è perduto in alcuni eventi della vita. Ma anche il lavoro su di sé richiama all’azione. Anche gli errori fanno parte del percorso, quindi, perché non provare anche sbagliando? Mal che vada è un’esperienza in più nel corso del cammino e non può che essere preziosa e può insegnare tanto.