La psicologia dello sviluppo e il bambino che cresce tra regole e affettività

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La figura del bambino nella psicologia dello sviluppo

Ancora un mistero da svelare: il bambino

Per quanto riguarda la figura del bambino, all’inizio del terzo millennio, esso resta ancora un grande mistero da svelare anche se comunque non è mancata l’attenzione verso l’infanzia. Tantissimi sono stati gli studiosi che si sono occupati di questa fase fondamentale e delicata della vita, ma sono tante ancora le scoperte da fare a riguardo.

A partire dalle Conferenze pedagogiche di fine Ottocento sino alla costituzione del Centro didattico nazionale per la scuola materna e dalla nascita, a Brescia, del Centro di pedagogia dell’infanzia sino alle iniziative riguardanti la scuola dell’infanzia in Emilia e lungo tutta la penisola.

I principi fondamentali sulla figura del bambino

Da tutti gli studi condotti dall’Ottocento fino ai giorni nostri, sono emersi quattro principi fondamentali riguardanti il bambino: “il bambino è persona, è persona educabile, che ha diritto ad un intervento educativo integrale e la sua educazione si realizza all’interno del gruppo sociale”[1].

Il bambino è persona ed è portatore di tutti i diritti fondamentali di cui godono gli individui e non è meno centrale la sua importanza e soprattutto il suo diritto allo sviluppo armonico e ottimale. Il bambino è anche persona educabile in quanto egli ha proprio bisogno del supporto e della guida e può facilmente apprendere tutte le regole e le buone norme della comunità di appartenenza.

Tutto questo è possibile se vi sono delle persone più adulte ed esperte che si dedicano alla sua crescita e gli permettono l’acquisizione dei principi fondamentali dello stare al mondo. Tutti i bambini hanno diritto ad un intervento educativo integrale che può essere guidato sia dai genitori sia da tutte le figure educative di riferimento a partire dagli insegnanti, i maestri, gli educatori e tutte le figure fondamentali per il suo sviluppo.

L’educazione si svolge assolutamente in un gruppo sociale perché il bambino ha un bisogno innato di socializzare sia con gli adulti che con i suoi pari.

Da questi principi si desume che è necessario accogliere il bambino come persona e farsi solleciti nei suoi confronti e disponibili rispetto alle sue esigenze, essere attenti ai valori della persona ed efficaci interpreti dei cambiamenti che accompagnano la sua crescita. Essere attenti ai cambiamenti è un grande gesto di amore e di attenzione. Tutti i cambiamenti infatti necessitano di grande attenzione da parte dell’adulto che deve rispondere adeguatamente e intervenire se si tratta di cambiamenti preoccupanti o negativi.

Nel suo esplorare il mondo, nel suo costituirsi come persona, nello stabilire rapporti con le persone che lo circondano, il bambino acquisisce una sua specifica identità ed un suo originale modo d’essere. E’ proprio questo l’essenziale dell’educazione, della crescita; ovvero, un costituirsi di una persona assolutamente originale, che sia uguale a se stessa e irripetibile.

Il bambino deve avere modo di esprimere la propria unicità e di esprimere il proprio personalissimo modo di essere. Tutto questo è possibile se si danno al bambino le giuste opportunità, i giusti tempi e spazi. Il bambino pian piano si costituirà come persona portatrice di diritti e doveri  avrà una sua personalità ben distinta e ben formata ed unica.

La bellezza sta proprio nell’unicità degli individui e ogni persona non ha mai la stessa personalità e caratteristiche di un’altra. Questo è proprio il fascino della biodiversità.

[1]N.Paparella, Pedagogia dell’infanzia principi e criteri, Armando, Roma 2005, p 31.

 

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Pubblicato da Silvana Santospirito

Temi e teorie interessanti di ambito psicologico.

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