Compiti a casa per i bambini è bene assegnarli oppure no?

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Compiti a casa per i bambini (si o no)?

La scuola è uno dei più grandi istituti di formazione insieme alla famiglia. Tuttavia ci poniamo delle domande “compiti a casa si o no?”

I bambini passano a scuola gran parte del loro tempo e a scuola imparano le basi del vivere e dell’educazione. Fondamentale è anche il loro apprendimento delle materie scolastiche, centrali sono lo studio dell’italiano, della matematica, dell’informatica, della geografia ecc. Sono tutte materie che saranno poi indispensabili per proseguire gli studi e per entrare nel mondo del lavoro. I bambini tuttavia devono concentrarsi nelle ore del mattino che sono le ore migliori per l’apprendimento. La mente, infatti, in quella parte della giornata è più fresca e sembra essere quasi una spugna.

La mente del bambino è infatti paragonabile a una spugna poiché assorbe tutti gli stimoli o gran parte degli stimoli dell’ambiente circostante e in questo modo impara a scuola e casa. Le maestre della scuola primaria insegnano ai bambini le basi del vivere civile e dell’educazione ma non meno importanti sono anche le nozioni di basi e il sapere culturale delle materie oggetto di apprendimento.

Nelle ore scolastiche il bambino deve apprendere nel modo migliore e con gli strumenti opportuni grazie alle grandi capacità di insegnanti e educatori. Ma i compiti a casa sono indispensabili si o no?

Secondo il mio parere di pedagogista e educatrice i compiti a casa hanno valore e sono importanti solo se sono preceduti da un adeguato apprendimento a scuola. Non si può assegnare a casa un argomento che non è stato sufficientemente approfondito in classe. A casa deve esserci una ripetizione di ciò che è stato imparato a scuola. I compiti a casa non devono essere eccessivi e non devono occupare tutto il pomeriggio del bambino.

Il bambino, infatti, ha anche altre esigenze come fare sport per la propria salute fisica e psichica e incontrare e giocare con gli amici. La vita sociale e la socializzazioni sono fondamentali proprio quanto i compiti a casa. Per cui, dovrebbe essere calcolato un tempo di studio che non supera le due ore-due ore e mezza. Tutto quello che dovrebbe fare a casa un bambino è ripetere ciò che ha già compreso a scuola e non studiare da zero un argomento. Tuttavia delle esercitazioni per ripassare e per fissare i concetti possono essere opportune ma non si deve mai esagerare con la quantità di esercitazioni.

L’apprendimento è un dovere ma un buon insegnante sa trasformarlo anche in un vero piacere e in una soddisfazione per il bambino. I più bravi insegnanti aiutano anche lo sviluppo psichico e sociale del bambino e lo aiutano a trovare un suo significato dello stare al mondo grazie alla passione e all’impegno reciproco.

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Pubblicato da Silvana Santospirito

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